La gang del pensiero

Assente da (troppi) anni dalle nostre librerie, questa succosissima ristampa ci ha fatti felici. La gang del pensiero di Tibor Fisher, appena ripubblicato da Marcos y Marcos, è un romanzo geniale che consigliamo a chiunque voglia passare un po’ di tempo con la parte più sorprendente, eccitante e esilarante della letteratura contemporanea. E in questi giorni, forse, ne abbiamo davvero bisogno. La gang del pensiero è una dark comedy che rasenta la perfezione e che ci fa invidiare quelli che si erano persi la prima pubblicazione del romanzo. Una grande lettura vi aspetta, amici.

Riportiamo dalle note di copertina del romanzo:

“Hubert si è sistemato la chioma, si è infilato gli occhiali da sole e si è rimirato nello specchietto retrovisore. ‘Questo è l’illuminismo, e che cazzo’”.
Eddie Coffin, filosofo allo sbando.
Hubert, ex galeotto, dispensatore di saggezza ad ampio raggio.
Rapinano banche senza colpo ferire.
La loro strategia è filosofica: cambia di ban-ca in banca.
Si fanno chiamare la Gang del pensiero.
Imprendibili, spettacolari, flemmatici, sono l’incubo della polizia.
Eddie ama tutte le parole che cominciano per zeta, la Blanche de Garonne, il sole e la filosofia più antica della Grecia. Ha gestito un bordello ad Amsterdam, ha affrontato un elicottero sovietico in Afghanistan.
Hubert ha un solo occhio, un solo braccio e una sola gamba, ma è un artista della vendetta e di tutte le armi. Inguaribile romantico, riconosce una compagna di orfanotrofio dallo sguardo sulla copertina di una rivista pornografica.
Quando anche le rapine rischiano di diventare routine, per chiudere in bellezza, progettano il colpo del secolo.
La rapina preannunciata, metafisica: in gioco c’è la morte, o l’immortalità.