La sicilia medievale in una figura di sconfinamento: il marrano Flavio Mitridate

Flavio Mitridate. I tre volti del cabbalista scritto a due mani da Licia Cardillo di Prima e Angela Scandaliato (edito Flaccovio 2014) recupera attraverso documenti e frammenti di messaggi in codice una figura rappresentativa del melange culturale siciliano del Quattrocento. Flavio Mitridate, nato Shemuel ben Nissim Abul-Farag o anche più semplicemente Guglielmo di Sicilia a Caltabellotta nel 1445 e morto nel 1489 è stata anche una figura di spicco nella cultura europea del cinquecento: un umanista italiano, ebreo siciliano,  traduttore dall’ebraico al latino di una vasta biblioteca di opere cabbalistiche per conto di Pico della Mirandola. Del suo passaggio attraverso confini culturali e linguistici per altri rigidi ne ha anche scritto Andrea Camilleri nel suo Inseguendo un’ombra (Sellerio 2014).